VPN decentralizzato VS Tor quale conviene
18 Gennaio 2023
Con l’utilizzo sempre più abbondante dei VPN, sembra che si deve arrivare alla conclusione che alla fine dei conti, questo è uno strumento molto utile da utilizzare – se non anche indispensabile – per rendere la vita di tutti i giorni sempre più comoda per la navigazione. Tuttavia, nel tempo si è creata e divisa un’altra cerchia di persone che intende utilizzare soluzioni più economiche e popolari: in questo caso, molti utenti preferiscono usare Tor e la sua connessione protetta, che si basa su una tecnologia che per non pochi anni ha messo in difficoltà anche i VPN più seri.
Stiamo parlando naturalmente, dei Nodi. Come alcuni già sanno, Tor si basa su una rete che crea diversi nodi di connessione: un utente può connettersi ad un utente, che a sua volta si connetterà ad un altro. Ogni nodo contribuisce all’altro, e questo crea una sorta di rete decentralizzata – non esiste un server che crea la connessione, solo un grosso numero di volontari che intrecciano i vari nodi fra di loro. Questo potere che Tor ha nelle proprie mani non è indifferente, anche se bisogna dire che non si può sempre garantire una velocità stabile e allo stesso modo, una sicurezza che sia assoluta nel vero senso della parola: ogni utente può avere qualche problema di sicurezza e la connessione non è mai completamente criptata. In poche parole, si può sempre finire vittime di qualche piccolo problema per la Privacy, ma almeno è una soluzione a costo zero e che può coprire la nostra connessione.
I VPN, a differenza, hanno sempre usato (ed usano ancora) un sistema che permette di connettersi ad un singolo Server che a sua volta ci permette di proteggere la nostra connessione. Il tutto è criptato, certo, ma solo per un singolo strato. Almeno è più veloce, ma di nuovo, non poi così tanto. Vi è almeno la sicurezza che la connessione non verrà mai violata, a meno che il servizio stesso non avrà necessità di fornire i dati personali degli utenti per qualche motivo (che purtroppo, può essere anche per aspetti pubblicitari). Quindi, per certi è un discorso difficile.
Ma adesso, si vede qualcosa di differente all’orizzonte. Questa è l’alba dei dVPN (conosciuti anche come DPN) il quale finalmente stanno per risolvere molti dei problemi che riguarda queste due tipologie di connessione. dVPN sta proprio per Decentralized Virtual Private Network e funziona – almeno a parole molto povere – esattamente come Tor. Una serie di utenti creano di nodi che forniscono la connessione a chi ne ha bisogno, ma in questo caso, la connessione è molto più chiara ed ogni volontario ha il potenziale di guadagnare delle criptovalute offrendo la propria connessione. Questo significa che i nodi possono partire dall’Italia, allargandosi quindi per tutta l’Europa, e così via. La connessione è quindi in origine più veloce, non avendo la necessità di raggiungere luoghi più lontani per proteggere il tutto.
Quindi i dVPN sono una risposta commerciale a Tor, permettendo di usare la stessa struttura di connessione, con l’aggiunta però che il tutto è criptato. A tutto ciò si aggiunge un singolo problema: buffamente, lo stesso che è stato reso noto al tempo per Tor, ovvero la problematica che riguarda la sicurezza della connessione. Essendo questo un servizio basato su più utenti che si fanno pagare per i propri nodi di connessione, anche se attraverso un programma specializzato, non è sempre detto che la loro connessione sia davvero affidabile. Ma naturalmente, con il tempo, questa problematica verrà ridotta o addirittura eliminata.
Quindi, quale dei due conviene? Al momento, Tor rimane sempre la soluzione migliore. Ma non lo resterà a lungo, specialmente quando i dVPN inizieranno ad essere più validi sul fattore sicurezza.