Cos’è il Microsoft Pluton
7 Marzo 2022
La sicurezza delle nostre informazioni è estremamente importante, e questo ormai molte multinazionali l’hanno capito bene. Alcune si rivolgono ancora a soluzioni combinate come gli SMS e le Apps 2FA, mentre alcuni cambiano la loro sicurezza su un sistema proprietario, magari usando esclusivamente notifiche legati a programmi specifici. Questo crea sicuramente una frammentazione che è non poco problematica, creando alla fine anche altri buchi di sicurezza. Non esattamente una situazione preferibile.
Per questo vi sono però delle soluzioni piuttosto definitive, come un componente Hardware che funziona da comparto interno per tutte le nostre chiavi di sicurezza, criptandole. L’Apple ad esempio ha il T2, un chip nel quale vengono memorizzate password ed altre informazioni sensibili. I cellulari Google hanno il chip Titan M. Questo ancora non migliora molto le cose, semmai le rende suddivise, complicate. Da la necessità insomma di comprare un prodotto preciso per avere la sicurezza che si desidera.
La soluzione Pluton contro le minacce cyber
E’ per questo che la Microsoft ha pensato ad una soluzione più unificata, anche se al momento non ancora propriamente universale. Questa si chiama Pluton ed è nel suo complesso un’idea che in realtà aspettavano tutti da molto tempo. Di cosa si tratta esattamente?
In parole povere si tratta d’una soluzione integrata, ma nei processori che verranno montati nel nostro PC. L’idea principale è questa, ma è anche possibile montare un chip Pluton dedicato anche sulle piastre madri. Quel che fa però questo componente è chiaro: stipa tutte le informazioni sensibili all’interno del processore, in una sezione separata, nel quale ogni contenuto va criptato. Questo sistema può essere anche utilizzato come un percorso continuo, criptando e decriptando al volo ogni contenuto di proprio interesse.
Al momento Qualcomm (conosciuto per i suoi chipset Snapdragon) AMD ed Intel hanno già adottato questo chip, che verrà incluso nei loro processori o chipset. L’AMD è la prima ad aver rilasciato processori con Pluton integrato, nei suoi Ryzen serie 6000.
Ovviamente la Microsoft ha come priorità l’inclusione del Pluton direttamente dove ogni calcolo ha luogo. Anche se vi sono piani per essenzialmente integrarlo in seconda parte, l’obiettivo della casa non è sostituire il TPM, anche se ha tutte le potenzialità per farlo. Il problema del TPM è che, anche se offre una piattaforma sicura per memorizzare alcune informazioni, deve comunque fare un largo giro nel sistema per risolvere alcuni dei problemi più comuni. Pluton invece integra tutto nel processore e tutto ciò non ottimizza solo le velocità di calcolo, offre anche la possibilità di rimuovere qualsiasi vulnerabilità che un passaggio del genere può esporre.
Inoltre, la presenza del Pluton integra naturalmente una comunicazione che sarà ottimizzata principalmente per Windows 11, mettendo a disposizione anche aggiornamenti per il firmware dove necessario.
Quindi per concludere, Pluton è sicuramente un sistema molto interessante per quel che riguarda la sicurezza personale. Anche se per il momento è una tecnologia della Microsoft, ciò non significa che le nostre informazioni saranno meno protette come conseguenza. Avere un chip integrato nel proprio processore per questi scopi rende sicuramente l’uso d’un PC più preferibile rispetto ad altri prodotti più specializzati.